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“L’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Il significato etimologico del termine è "sentire dentro", ad esempio "mettersi nei panni dell'altro", ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana ed animale.” (wikipedia)

La capacità empatica di un formatore è fondamentale nel lavoro che quotidianamente svolgiamo con i nostri ragazzi. Sempre leggendo wikipedia, si evince che la definizione di empatia nasce da un contesto estetico delle arti, per poi successivamente spostarsi su un campo più filosofico.

Per un formatore avere capacità empatiche diventa fondamentale per la valorizzazione di ogni singolo calciatore. Se abbiamo capacità empatiche riusciremo a capire o meglio a vivere le emozioni e gli stati d’animo che ogni singolo atleta sta attraversando, riuscendo così a metterlo in condizione di esprimersi e di essere consapevoli del ruolo che stiamo svolgendo per loro e con loro.

La chiave del successo del rapporto tra formatore e giocatore è sicuramente una capacità di leadership abbinato a capacità empatiche sviluppate nella direzione necessaria per permettere al giocatore di capire che siamo dalla loro parte e che siamo li proprio perché vogliamo il loro successo.

Per questo motivo dobbiamo prenderci il tempo di osservare e conoscere i nostri giocatori, prima ancora di decidere in che modo mettere in campo la nostra squadra. Conoscendo punti forti e deboli dei nostri giocatori, sarà ancora più semplice metterli in campo insieme, riuscendo a mettere in mostra un gioco di squadra, perché ogni giocatore sopperirà le mancanze dell’altro e i punti di forza di conseguenza saranno complementari.

Durante la stagione il lavoro diventa ancora più interessante, perché osservando l’evoluzione di crescita caratteriale, la maturazione o meno dei nostri giovani calciatori, riusciremo ad “intervenire” nella direzione migliore per il loro sviluppo e con i tempi giusti.

Prendiamo ad esempio un giovane calciatore che si allena molto bene quando è osservato e si lascia andare quando invece non lo è, questo calciatore deve capire che non si allena bene per farci un favore, ma per creare in lui una routine di lavoro che gli permetterà un’evoluzione delle proprie qualità. Bisogna fargli capire su cosa lavorare e quali meccanismi mentali scatenare per far sì che il ragazzo riesca a capire come e perché nasca in lui tale atteggiamento.

Anche il formatore più esperto dovrà sempre aggiornarsi in materia di gestione del singolo oltre che del gruppo. Psicologia, filosofia e competenze metodologiche sono le caratteristiche che un formatore dovrà costantemente migliorare se vorrà offrire un servizio di qualità e di conseguenza, dovrà costantemente tenersi informato sui nuovi “trend” relativi a questi settori.

Solo l’aggiornamento e la messa in discussione delle proprie capacità permetterà sempre ad un buon formatore di essere all’altezza della situazione.

Staff FLR

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