“Chiamateli come volete, interspazio, intervallo, spazi intermedi, interlinea. Tutti questi termini indicano cose differenti o la stessa cosa, dipende dalla zona del mondo in cui ci troviamo. Il senso però è comune o almeno cercheremo di renderlo tale.”

Detto e ridetto, letto e riletto, il calcio si basa sulla percezione, la creazione e l’occupazione di spazi abbinati al tempo.
Senza entrare ancora in questo campo, cercheremo oggi di rendere più semplice possibile un concetto, quello degli spazi intermedi che poi tanto semplice non è affatto.
Gli spazi definiti interlinea sono tutti quegli spazi che intercorrono tra un giocatore avversario e l’alto. Solitamente si ritiene interlinea quello spazio che intercorre tra una linea (es: difesa) e l’altra (es: centrocampo). Andare a posizionarsi in quella zona di campo per ricevere un passaggio definisce questo concetto.
Parlando di spazi intermedi in maniera più generale, oltre a quanto detto sopra, ci si riferisce anche agli spazi orizzontali tra una stessa linea di avversari (lontano dall’uomo). Tutti gli spazi a 360° che si possono identificare lontani da un avversario per ricevere un passaggio o anche semplicemente per creare un disagio difensivo all’avversario, potranno entrare in questa categoria.
Su questo blog abbiamo già parlato in più articoli di questo argomento. Quando parliamo di smarcamento, di gestione dei ritmi del possesso, di controllo dinamico (dama), terzo uomo ecc. ecc. parliamo sempre di spazio. In FLR utilizziamo l’esercitazione di riferimento DAMA per allenare il creo-occupo spazio come macro argomento. Se entriamo più nel dettaglio di questo macro argomento avremo parecchie risposte alle nostre domande sullo spazio e su come allenare la percezione in relazione ad esso.
- Ma come gli spazi intermedi possono essere determinanti nella formazione dei giovani calciatori e perché?
Dalla scoperta dei neuroni specchio molte dinamiche di allenamento e apprendimento anche motorio sono cambiate, l’aumento della componente cognitiva nell’allenamento calcistico ha portato il formatore a dover studiare forme allenanti anche di situazioni tattiche-cognitive sempre più vicine alla realtà del gioco per velocizzare il riconoscimento delle situazioni di gioco e favorirne una progressione allenante e stimolante per i ragazzi.
Percepire ed individuare uno spazio può sembrare una cosa naturale, e per quanto nella vita di tutti i giorni ognuno di noi ha questa capacità recondita, in una situazione di alta intensità non ripetibile con stimolazioni variabili, l’individuazione di uno spazio è soggettiva. Tutti possono individuare uno spazio ma ognuno ne personalizzerà la percezione e soprattutto come intenderà utilizzarlo.
L’utilizzo degli spazi intermedi sarà di conseguenza determinante quando la nostra filosofia di gioco richiederà un’estrema animazione fatta di continui cambi di posizione sul campo e interscambi di ruolo, il caos organizzato!
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Staff FLR