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“Concludiamo il nostro percorso all’interno delle esercitazioni di FLR per scoprirne i segreti e le differenti situazioni in cui scegliere una o l’altra struttura organizzativa”

Siamo giunti al termine del nostro approfondimento sulle varie strutture allenanti di FLR. Abbiamo parlato della struttura di riferimento BASE, quella insomma che da ispirazione a tutte le progressioni e regressioni a predominante TE/TA/ME. Abbiamo ovviamente parlato delle esercitazioni a predominante TE-MICRO e TA-MINI. Ci troviamo ora a parlare delle strutture di allenamento MAXI.

Abbiamo definito questa struttura di allenamento “di gioco reale” perché di questo poi si tratta in fondo. Cercare di destrutturare le strutture di allenamento partendo sempre e comunque della realtà del gioco. Posso proporre esercitazioni TE e TA meravigliose, armoniche ed entusiasmanti, ma FLR pensa che se non contengono una preponderante componente di gioco reale si rivelerà nel lungo termine inutile.

Come abbiamo spesso detto, questa è l’idea di FLR e non è la verità assoluta, ma parlando di una metodologia di allenamento che comprende tutti gli aspetti allenanti e quindi completa, sarebbe incongruente con il nostro credo calcistico andare contro noi stessi.

Le esercitazioni di gioco MAXI racchiudono tutto quanto allenato durante la settimana, con una concentrazione specifica sull’aspetto efficacia nella realtà di gioco. Continuando ad usare l’esempio del Barcellona che abbiamo usato in questo capitolo del nostro blog, possiamo quindi andare a ritrovare in un’esercitazione che andremo a proporre nel giorno immediatamente più vicino alla partita, con spazi quindi più ampi e numero di giocatori consoni. Se le distanze aumentano ed aumenta il numero di giocatori, di conseguenza la TE che andremo ad utilizzare si adatterà di conseguenza, come la veridicità della proposta TA che abbiamo allenato. In più troveremo le componenti ME in un contesto reale, permettendo quindi ai giocatori di confrontarsi con la veridicità delle difficoltà che ritroveranno in partita.

Abbiamo volontariamente abusato della parola “reale”, perché alla fine di questo si tratta. Se parliamo di proposta metodologica, di richiesta del formatore, di situazione di gioco, dovremmo sempre e comunque tenere conto della realtà del gioco. Proporre esercitazioni senza avversari o con handicap importanti snaturerà di conseguenza la proposta d’allenamento. Chiaro poi che con la propria sensibilità e competenza il formatore si troverà a dover apportare progressioni e regressioni anche alla struttura d’allenamento MAXI.

Tali modifiche però nasceranno dalla capacità di osservazione dei propri giocatori e del riconoscimento di pregi e limiti individuali o collettivi.

La chiave del successo metodologico è sempre il fattore umano, un formatore con competenze maggiori e sensibilità adatte all’età, spirito d’osservazione e autocritico riuscirà con la metodologia FLR a fare la differenza nell’armoniosa crescita umana e calcistica dei giovani calciatori.

Staff FLR

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