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“Spesso si propongono strutture allenanti carine che permettono al gioco di riuscire ma che non rispecchiano la realtà del gioco. Quanto sono importanti le dimensioni delle strutture che proponiamo per rispecchiare la realtà del gioco?”

Capita spesso di concentrarsi sul gioco che proponiamo in allenamento e si fa in modo di farlo riuscire. Di conseguenza si propongono strutture molto piccole o molto grandi in relazione al numero di giocatori, per permettere agli stessi un’armoniosità affinché il gioco riesca.

Nelle strutture di riferimento di FLR come potrebbero essere i MICRO o i MINI, quindi strutture di dimensioni relativamente più piccole rispetto al BASE o MAXI, il numero di giocatori si riduce e di conseguenza anche le dimensioni della struttura. Ma la riduzione delle misure deve essere relativa al numero di giocatori o all’aspetto di CO che si vuole ricercare e non alla buona riuscita dell’esercizio.

Chiariamo meglio il nostro concetto.

Se stiamo allenando le transizioni e quindi scegliamo il concetto MILAN, non possiamo pensare che proporre una struttura piccola, che sicuramente permetterà ai giocatori di recuperare e perdere palla più facilmente, permetterà ai giocatori di allenarsi nella fase di gioco scelta.

Se pensiamo per esempio al movimento a polmone quando perdiamo o recuperiamo palla, dimensioni troppo risicate permetteranno sì ai giocatori di compiere facilmente il movimento a polmone, ma eseguiranno un movimento speculativo naturale senza il necessario cambio di ritmo e la giusta organizzazione. Di conseguenza non ritroveranno le corse che potrebbero poi essere necessarie in partita. Magari si può proporre una situazione piccola per instillare il concetto del movimento a polmone, ma poi bisognerà progressivamente aumentare le misure per far si che le corse siano reali.

Se parliamo di aspetto TE nel medesimo esercizio, il primo passaggio per cambiare zona sarà un passaggio come detto sopra, speculativo. Di conseguenza i giocatori si abitueranno a dosare male il pallone e ci saranno continue transizioni, non allenando in maniera consona la “messa in sicurezza” del pallone.

Potete fare un test per confermare o smentire la veridicità di tali affermazioni.

Provate per un periodo relativamente lungo, un mese per esempio, ad allenare i vostri giocatori in strutture piccole e noterete come poi in partita i passaggi saranno mal dosati o la maggior parte di essi non arriverà a destinazione. Facendo il test opposto invece, noterete come i passaggi di “messa in sicurezza” una volta conquistata la palla, saranno forti e precisi e di conseguenza i giocatori riusciranno nell’obiettivo TE della transizione, in questo caso DIF-OFF.

Lo stesso concetto potrà essere rivisto in tutti i concetti che alleniamo.

Il motivo di tale situazione è da ricercare nell’abitudine a giocare un certo tipo di palloni, nell’abitudine a coprire certi spazi ed offrire certe corse. L’abitudine a queste situazioni deve sempre essere presente nelle strutture allenanti che proponiamo come la pretesa di una proposta di gioco reale anche nelle forme a predominante TE o TA (MICRO e MINI). Lo stesso dovrà accadere nelle strutture di riferimento BASE in quanto si avvicina ancora di più alla realtà partita, sia come proposta allenante che come dimensioni della struttura, facilitando quindi l’innesco nei nostri giocatori che poi riproporranno quanto allenato in partita.

Caro formatore, non sempre la colpa degli errori dei nostri giocatori è da imputarsi ai ragazzi, tante volte possiamo aiutarli a migliorare le loro capacità e le loro caratteristiche curando nel minimo dettaglio la proposta di allenamento, rispettando ovviamente la fascia d’età a cui andremo a proporre l’allenamento e le caratteristiche individuali e collettive del momento.

Staff FLR

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