La cura del dettaglio è l’elemento che permette al giocatore e alla squadra di migliorare la performance, ma non solo, in questa continua ricerca anche il formatore aumenta il suo bagaglio di esperienza.
Ogni gruppo e/o giocatore sono diversi gli uni dagli altri, ma proprio per questo motivo un buon
allenatore deve poter capire, valutare e apprezzare le particolarità.
Un allenatore FLR non rimpiange mai il passato, lavora con chiunque per poter trasmettere i concetti dettati da una programmazione mirata.
Un buon esercizio non è sintomatico di un buon allenamento.
APPROCCIO:
- Interazione con i giocatori
- Allenamento funzionale all’obiettivo
- Variazione e variabili in funzione degli aspetti TE/TA/CO
DURANTE LA SEDUTA DI ALLENAMENTO:
- OSSERVAZIONE: obiettivo squadra
- OSSERVAZIONE: obiettivo singolo giocatore
- VALUTAZIONE: l’esercizio è funzionale all’obiettivo?
- INTERAZIONE: il giocatore è in grado di capire ed eseguire?
- RIPROPOSIZIONE DELL’ESERCIZIO: progredire o regredire?
IMPORTANTE:
NON esistono giocatori che NON capiscono. Il formatore è alla continua ricerca di soluzioni per poter trasmettere i concetti FLR. L’esecuzione sarà commisurata alle capacità tecnico/atletiche del ragazzo.
Il ruolo dell’assistente allenatore:
nei nostri staff non abbiamo una distinzione netta ma ovviamente ci sono realtà in cui è più marcata.
Il metodo FLR prevede che i due allenatori curino due dettagli separati rispetto alla metodologia proposta.
Uno il concetto principale
Uno il concetto secondario
Quindi l’assistente non prepara solo il campo, ma deve saper riconoscere e ‘’cocciare’’ gli obiettivi proposti.
Il coaching in partita:
in fase di formazione non possiamo pretendere ciò che non abbiamo allenato.
I ragazzi devono avere la possibilità di scegliere in autonomia.
L’allenatore deve accompagnare le scelte attraverso ciò che ha proposto in settimana o nel periodo, solo così potrà verificare in maniera fattiva se il lavoro è stato assimilato.
Il risultato è una componente del gioco ma non è determinante sul giudizio complessivo della squadra e del giocatore.
Il risultato deve essere relazionato al contesto (differenze di età/livello di partenza…).
Ancora più importante per un buon formatore è decidere la linea da seguire:
meglio il risultato a tutti i costi oppure un percorso di crescita che permetta di avere giocatori pronti per le prime squadre?