“Noi di FLR pensiamo che allenare la realtà sia la vera sfida.
Allenare nel contesto partita, estrapolare situazioni di gioco reali e riproporle in allenamento permette progressioni stabili nel tempo.
Tutto questo, però, si può fare solo se il giocatore è stimolato cognitivamente a rimanere percettivo ed il suo processo situazionale viene continuamente stimolato.”

Ormai da qualche tempo, nel confronto metodologico quotidiano all’interno di FLR, parliamo di allenare la realtà, di allenamento situazionale e di estratto di gara. Ma cosa intendiamo e perché vogliamo ridurre al minimo le difficoltà strutturali di un esercizio o di una seduta di allenamento?
Pensiamo che allenare la situazione di gioco così come si presenta, avvalendoci solo di varianti e variabili, renda l’allenamento “snello” ed efficace. Se pensiamo ad una seduta di allenamento FLR, troveremo al suo interno:
- una fase di attivazione;
- una parte prevalentemente tecnica (TE) o tattica (TA), a seconda del giorno della settimana;
- una terza fase che possiamo riassumere come matrioska situazionale, unendo due concetti prevalentemente TA e infine una partita a tema o partita libera finale.
Fino a qui non pensiamo ci sia molta differenza dalle altre sedute di allenamento che si vedono in giro, però in FLR ci sono due costanti fisse: il concetto allenato e la struttura.
Sì, perché per limitare spostamenti e tempi morti, alleniamo il concetto dall’inizio alla fine, nella stessa struttura o quasi, e ci concentriamo sul contenuto di essa, anziché sulla riuscita stilistica del nostro esercizio.
Per questo motivo dobbiamo cercare di proporre un allenamento che sia il più possibile vicino alla realtà partita.
Allenare la realtà con le forme situazionali di gioco permette al giocatore di “trasportare” quanto allenato in partita e viceversa. Questo avviene perché il giocatore riconosce la situazione di gioco automaticamente allenandola e la ritroverà in partita quando gli sarà richiesta.
Capite bene che l’efficacia di questa forma di allenamento è totale, in quanto non consente al giocatore di avere alibi e anzi lo porta ad avere sempre più soluzioni.
La qualità di questa proposta è quella di rendere il giocatore percettivo e aumenta il suo processo di presa d’informazione e di scelta in situazione di stress da competizione.
In conclusione, possiamo affermare che l’efficacia che viene richiesta al giocatore è allenabile quotidianamente, se l’efficacia stessa della nostra proposta è stimolante per il giocatore stesso.
—
Staff FLR