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“In questo periodo, gioco forza, il calcio è esclusivamente parlato. Con i campionati fermi, l’unica cosa che addetti ai lavori, e non solo, possono fare è proporre dibattiti su vari aspetti calcistici. Si trovano “prodotti” di ogni tipo e non sempre chi propone argomentazioni in materia ha un percorso consolidato alle spalle”.

Luis Cesar Menotti diceva:

“Mi sembra chiaro che sapere di calcio è sapere di allenamento… Non è parlare di sistemi nè di tattica, perché tutti possono farlo.

Sapere di calcio è sapere come allenare una squadra, sapere di metodologia, sapere di scienza, sapere di filosofia.

Molta gente può dire che una squadra di calcio gioca male… Poca gente può spiegare perché una squadra gioca male… pochissimi possono dire cosa si deve fare perché giochi meglio”.

In ogni caso questo momento porterà buone idee e sinergie importanti.

FLR rifiuta ogni tipo di alibi e quindi anche durante la pandemia cerchiamo di essere positivi e vediamo e cerchiamo di vedere questo periodo come l’inizio di un nuovo modo di pensare nel calcio.  Ad esempio pensiamo che lo “smart working” applicato al calcio possa diventare una costante di interazione con i nostri atleti anche al termine dell’isolamento forzato. Pensiamo, per esempio, ad un giocatore infortunato che oltre a proseguire il lavoro riabilitativo potrà sfruttare questo tempo per rimanere collegato al discorso Tattico con delle analisi video individuali e collettive. Questo ’’ modus operandi’’ può essere ampliato preferendo analisi video, che oltre a mostrare azioni di gioco, prevedano un processo di riflessione e di scelta del giocatore completando un semplice questionario.

 

Ma oggi vogliamo focalizzarci su un altro punto. Finalmente i formatori sono stati costretti a trovare soluzioni per l’allenamento e non parlano più di risultati, avversari, arbitri o genitori.

Questo processo, se continuativo, potrà portare ad uno sviluppo professionale della figura del formatore stesso. Pensiamo a quanti “webinar” sono disponibili online in cui gruppi di allenatori si incontrano virtualmente e parlano di differenti punti di vista, soluzioni o proposte sul come allenare un aspetto piuttosto che un altro.

Qualche sera fa in uno di questi eventi si è parlato per esempio dell’allenamento della Tecnica in maniera analitica o situazionale. Da qui è nata tutta questa riflessione. Il punto di vista di FLR è molto chiaro su questo argomento e non ci stancheremo mai di dire che: noi preferiamo allenare la Tecnica in maniera situazionale e quindi prevedendo scelte e forme variabili del passaggio.

A tal proposito, in questo periodo i giocatori tramite le analisi video proposte hanno rivissuto le loro partite del passato e sicuramente avranno sognato le partite del futuro con le conseguenti situazioni di gioco che li riguardano. Pensate allora, al termine di questo di isolamento, di proporgli esercitazioni con sequenze di passaggi precise e prestabilite (A passa a B che passa a C), rimanendo fermi nelle proprie postazioni o ancora l’allenamento al muro di cui sempre si parla negli scambi di opinioni tra allenatori.

Non pensate che il giocatore si possa ritrovare nella situazione di isolamento che ha vissuto negli ultimi mesi dove da solo in giardino (quando possibile), si allenava e ripeteva in maniera meccanica i suoi “drills” tecnici? Anacronistico e noioso,  non credete?

Allora la funzione primaria di un formatore è quella di permettere ad ogni singolo giocatore di evolvere il proprio potenziale calcistico ed umano in un contesto di squadra, considerando sempre la diversità tra individui e le diverse tappe di apprendimento di ogni singolo.

In conclusione azzardiamo quindi che il compito del formatore sia quello di proporre qualcosa di armonioso e formativo, qualcosa che risponda alle esigenze del giovane e gli permetta di giocarsi tutte le carte che ha disposizione per sviluppare il suo personale 100%.

One Comment

  • Perfettamente d’accordo. L’obiettivo un formatore deve essere la crescita del singolo ragazzo, valorizzare e aiutarlo a migliorare le proprie caratteristiche. La vittoria per il formatore sarà poter vedere i ragazzi che si sono evoluti e che al momento giusto potranno esprimere tutte le loro potenzialità.
    Grazie per il vostro lavoro.
    Walter

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