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“Con questo articolo non entreremo nel dettaglio scientifico di questo complesso argomento in quanto non siamo degli scienziati, ma dei formatori di calcio, ma cercheremo di trattare l’argomento tenendo in considerazione alcuni fattori che possono influenzare la prestazione.”

Nella prefazione abbiamo voluto precisare che non tratteremo questo argomento addentrandoci nella materia dal punto di vista prettamente scientifica, in quanto ovviamente, chi scrive non è uno scienziato ma un formatore di calcio.

In questo modo cercheremo di prendere in considerazione alcuni piccoli aspetti che potranno influenzare anche in maniera importante la prestazione dei nostri giocatori, superficialmente nella settimana di allenamento, ma in maniera importante nella partita del weekend o a lungo termine.

In passato abbiamo parlato dello scarico cognitivo, inteso come dei veri e propri giorni di scarico in cui i giocatori possono “spegnere” il cervello per quello che riguarda il calcio e la possibilità di concentrarsi sugli altri aspetti della vita, come la vita sociale e la scuola.

Per carico cognitivo s’intende il carico imposto alla memoria di lavoro dall’informazione presentata.

Per dovere di cronaca riportiamo che il carico cognitivo può essere suddiviso in tre differenti componenti: intrinseco, estraneo e pertinente.

Nel calcio il carico cognitivo può essere considerato e calcolato dall’ultima partita alla prossima. Ipotizzando di aver giocato di sabato ed aver concesso uno scarico completo domenica, lunedì nella prima seduta della settimana, l’allenamento sarà organizzato a predominante TE con una bassa intensità CO e in forme giocate o analitici-giocati di facile esecuzione, in cui i giocatori andranno ad eseguire e ripetere i gesti TE in un contesto variabile e vicino alla realtà del gioco.

Nella seconda seduta del martedì in cui magari inseriremo anche una componente CO come può essere l’allenamento della forza, sempre tenendo una bassa intensità CO nella prima parte proporremo l’allenamento specifico difensivo o offensivo, sempre permettendo ai giocatori di riconoscere facilmente le situazioni di gioco e garantendo loro una ripetizione importante. Nella seconda parte aumenteremo l’intensità e le dimensioni delle strutture allenanti con esercitazioni a predominante TA.

Così facendo da un bassissimo carico cognitivo del lunedì aumenteremo progressivamente il carico al martedì per toccare il massimo dispendio ME al mercoledì. Nella terza seduta di allenamento la predominante sarà appunto ME con componenti TA e TE che andranno di pari passo. In questo allenamento anche l’intensità CO sarà elevata in quanto il giorno seguente proporremo uno scarico completo, permettendo ai giocatori di rigenerarsi e assimilare le informazioni accumulate.

Nella seduta cosiddetta -1 e cioè l’allenamento precedente alla partita il carico cognitivo sarà progressivo e continuamente stimolato con esercitazioni in forma giocata (in FLR i MAXI) che riprenderanno in toto la realtà del gioco e permetteranno ai giocatori di sperimentare quanto allenato in settimana nella realtà del gioco. Così facendo prepareremo i giocatori al massimo carico cognitivo della partita del sabato accompagnata ovviamente dalla massima intensità CO/TA/TE.

Come si può quindi dedurre da queste poche righe, il carico cognitivo va programmato e con una buona organizzazione della struttura allenante e una chiara idea metodologica potrà limitare un forte stress nei nostri giocatori limitando addirittura gli infortuni.

Staff FLR

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